Come mi racconto agli altri? Qual è la mia storia e quella della mia comunità? Definire se stessi, la propria comunità o un popolo, decidere chi fa parte di un’etnia e chi no, non è impresa facile. Quali sono i criteri che determinano l’appartenenza o l’esclusione di una persona ad un determinato gruppo? Queste domande hanno rappresentato il punto di partenza della riflessione dell’allestimento della mostra permanente del Museo di Leventina. Saranno le differenti generazioni di anziani e giovani di Giornico che confrontandosi e raccontandosi attraverso gli oggetti a decideranno l’esito della risposta.
Ospitato nel cinquecentesco complesso di Casa Stanga che svolse per secoli la funzione di locanda, il Museo di Leventina presenta mostre che interrogano i visitatori sulle tematiche riguardanti l’identità locale e la ritualità. Se all’esterno gli stemmi affrescati di viaggiatori illustri provenienti da tutta Europa testimoniano di identità passate, all’interno il museo interroga sulla società di oggi. Ripercorrendo le epoche storiche, ci si accorgerà che non tutto è come sembra: molti stereotipi potrebbero cadere e molte idee potrebbero rivelarsi una costruzione.
Museo di Leventina
Casa Stanga
6745 Giornico
Alle Geschichten aus dem Museum auf dem «Musée imaginaire Suisse»
È la storia di un giovane leventinese che tanti anni fa, stufo di giocare con una trottola, decise di inventare qualcosa di speciale. La sua intelligenza non era premiata a matematica, così decise di costruire una macchina calcolatrice che fosse in grado di superare i calcoli difficili. Senza rendersi conto divenne un grande inventore. Infatti la sua calcolatrice non solo lo aiutò a scuola, ma fu molto utile agli ingegneri che costruirono l'autostrada della Leventina.
Lavinia 11, Mariangela 73
In una casa di un piccolo paesino dell'alta Leventina una donna si stava preparando per il suo matrimonio. Prima di scendere dalle scale si affacciò alla finestra per controllare le condizioni della strada che avrebbe di lì a poco percorso a piedi fino alla chiesa. Inorridita nel vedere così tanta sporcizia (erano appena passate le mucche) decise di indossare un vestito nero per cammuffare lo sporco che si sarebbe formato sui bordi del vestito.
Claudio 66, Elia 16
Il toro Blin vive in Leventina in una bella fattoria. Tiene sempre fuori la lingua, proprio come la Pimpa [ndr. fumetto per bambini, cagnolino con i pallini rossi]. È estate e fa caldo, così decide di andare al mare a trovare la sua amica Pimpa. Sale sul treno alla stazione di Airolo e parte con un amico. Ad un tratto il treno non riesce più ad andare avanti. Così Blin e l'amico spingono i sedili per farlo ripartire.
Cora 4, Veronica 43
I cowboy stavano cavalcando verso Nord. Non conoscevano bene il territorio della Leventina, per questo avevano con sé una mappa disegnata a mano della regione. Le montagne e il passo del Gottardo erano talmente in piccolo che usavano una lente d'ingrandimento che ora si può osservare al museo.
Nicole 8, Nicoletta 59
Il ferro da stiro mi ricorda qualcosa di pesante e triste. Vedo una scena: una ragazza torna a casa. Trova la sorella triste e la mamma arrabbiata che stira e pressa la sua rabbia sul ferro da stiro. La ragazza vuole che le due facciano pace. Porta il grande rasoio usato dai parrucchieri e dice: "Dai mamma prendi il rasoio e rasa il pelo del cane, così ti stacchi un attimo dalla rabbia!".
Letizia 14, Valeria 60
In Siberia viveva un mago un po' distratto che si divertiva a fare magie. Come animale da casa aveva un elefante (voleva fare un topolino ma qualcosa era andato storto). L'elefante era un po' ingombrante. Un giorno gli scompigliò le formule magiche mentre cercava del cibo sulla sua scrivania. La zampa piegò persino la bacchetta magica. Il mago non si accorse di nulla, era tutto intento a cercare un suono armonioso per la sua sirena. Purtroppo non riuscì a catturare un uccellino perché la bacchetta storta deviò verso l'elefante che venne risucchiato nell'oggetto. Ora nella sirena c'è un elefante [ndr. abbiamo sentito il suono!].
Alessandra 51, Diana 39
In Leventina viveva un toro che continuava a vincere gare e premi. Era talmente famoso che arrivavano persino i giornalisti della televisione e tutti sapevano chi era. Arrivato all'età della pensione, il toro continuò a vivere placido sui pascoli della Leventina. Invece di passare il campanaccio ad altre mucche, si decise di donarlo al museo, affinché si mantenesse la memoria di questo animale straordinario. Chi gestisce questo museo è molto fortunato.
Lavinia 11, Mariangela 73
Una dama vestiva un bellissimo abito ottocentesco che trasmetteva un fascino a chi lo guardava. Per questo tutti amavano la donna anche se non la conoscevano. Un giorno arrivò un principe che non amava questa donna malgrado il bellissimo abito. Lei invece ne era follemente innamorata. Litigarono non riuscendo a capirsi. Vissero felici e contenti da soli.
Nicole 8, Nicoletta 59