Un tuffo nel passato servendosi di uno dei tanti oggetti esposti al Museo, molti dei quali sono veri e propri enigmi da decifrare anche per i meno giovani. L’idea è quella di viaggiare non solo nel passato ma anche, e soprattutto, di provare a ricucire, per un pomeriggio, il quasi sempre netto divario che c’è tra generazioni diverse, per scambiarsi conoscenze e opinioni in un incontro originale e fecondo.
Riapre nel 2024
Il Museo della civiltà contadina del Mendrisiotto ha la sua sede a Stabio ed è aperto al pubblico dal 1981. È stato creato per conservare e valorizzare le testimonianze storiche ed etnografiche del mondo rurale del Mendrisiotto. Il visitatore può quindi percepire, attraverso un particolare criterio espositivo che caratterizza tutte le sale della struttura, le principali attività quotidiane di un passato ormai lontano.
Museo della civiltà contadina del Mendrisiotto
Via Castello 3
6855 Stabio
Tutte le storie di questo museo su «Musée imaginaire Suisse»
Ti racconto la mia storia. Vengo dalla Moldavia. Mio figlio ha una fattoria, abbiamo molta terra. Io sono partita in Italia e in Svizzera per fare la badante. Noi abbiamo una bella terra, molti fanno i contadini, non è sempre facile vivere solo di quello. Le zappe che vedo qui al museo mi ricordano la mia infanzia. Da noi però erano molto più larghe forse perché la terra era morbida e per questo non c'era bisogno di avere zappe appuntite.
Raisa 48, Veronica, 43
Qui devo raccontarvi la mia storia cilena. Questa è una macchina da cucire da calzolaio, invece di cucire il cuoio, cuce suole ricavate da vecchi pneumatici. Da bambina mio papà mi portava da calzolaio che mi preparava le calzature su misura. Dovevo appoggiare il piede sul copertone mentre il calzolaio intagliava la misura con un coltello rovente... non era un'esperienza leggera.... tutti andavano in giro con queste calzature.
Eloisa 69, Héloïse, 35
È un po' come un coltellino svizzero che se lo apri trovi tutto quanto ha i bisogno: lama, cava tappi, lima, stuzzicadenti, punteruolo, bussola, lente, ... Per noi non è molto pratico, pesa tantissimo! Si dice che sia appartenuto ad un gigante che viveva ancora fino a poco tempo fa in un bosco non tanto lontano da Stabio.
Eloisa 69, Héloïse, 35
Abbiamo trovato uno strano oggetto in una cantina di una vecchia casa. Sembra un alambicco ma non lo è. Ci sapete dire cos'è? Scalda qualcosa grazie al vapore, ma cosa? Dentro ad una conca posizionata sopra si fa scorrere un liquido. Ma quale liquido? Gira e gira e gira come attorno ad una vita per finire in un contenitore. Questo è un oggetto misterioso. Abbiamo chiuso la cantina e l'abbiamo portato qui al museo. Qualcuno sa dirci a cosa serve?
Mariagrazia 77, Pierina, 80
Flin flin, un uccellino dalle penne verdi ed oro, resta viene catturato da un bambino che lo mette in una piccola gabbia. Con il passare del tempo l’uccellino sente nostalgia della sua libertà. Smette di cantare e comincia a mangiare per tristezza. Ingrassa talmente che non riesce più a muoversi. Nonostante venga spostato in un’altra gabbia più grande in compagnia di un altro uccello, Flin Flin si rende conto che potrà tornare felice solo se uscirà dalla gabbia. Così smettere di mangiare quanto basta per riuscire a fuggire attraverso le sbarre. Vola via lasciando al bambino una sua penna dorata.
Raimondo 75, Veronica, 43
Come la lumaca porta la sua casa in spalla, così anche questo comodino era portato da un uomo grande e taciturno che alcuni lo avevano visto passare per il villaggio, altri attraversare i confine italiano, altri le montagne dell'est. Una notte di agosto si addormentò in un fienile stanco dal lungo camminare. Aveva venduto stoffe, bottoni, spilli, caramelle a donne e bambini. Nessuno però sapeva cosa conteneva il secondo cassetto. si dice che quella notte degli esserini lo portarono con sé ne loro mondo dove ancora gira con la sua casa in spalla e le caramelle sono orecchini, gli spaghi collane di diamanti, gli spilli fari della notte.
Raisa 48, Raimondo, 75
Ogni mattina appena prima dell’alba un essere magico esce dal museo e cammina lungo le strade di Stabio alla ricerca dei sogni che escono dalla mente dei dormienti e che vagano nell'aria. Li cattura con dei legacci che roteano nel cielo e li setaccia con un grande crivello per liberare soltanto i sogni belli.
Gini 50, Cinzia, 53